Legambiente: Alluvioni, stop opere inutili per salvare il Paese

Fermando le grandi opere inutili, subito 10 miliardi per la messa in sicurezza del territorio, la prima grande opera pubblica necessaria al Paese. Chiediamo al Governo il coraggio di scegliere.

Rinunciando ad alcune inutili grandi opere dai costi elevatissimi e dagli impatti ambientali enormi – l’insostenibile ponte sullo stretto di Messina, tanto per fare un esempio – possiamo recuperare risorse necessarie e urgenti per la tutela e la sicurezza del territorio. 

Appello al Governo nazionale

Il coraggio di scegliere

La prima grande opera pubblica necessaria al Paese è la prevenzione e la mitigazione del rischio idrogeologico in Italia. La mancata prevenzione ci è costata, solo dall’ottobre 2009, oltre 1milione di euro al giorno, senza contare la drammatica perdita di vite umane, di affetti e di beni personali.

Chiediamo al Governo nazionale di rinunciare ad alcune grandi opere pubbliche palesemente inutili e dannose per il nostro Paese per recuperare risorse per la tutela e la sicurezza del territorio.

Il Governo, evitando di continuare a investire in alcuni grandi interventi infrastrutturali in via di realizzazione, potrebbe disporre da subito di circa 10 miliardi di euro, (derivanti da previsioni di spesa e non da impegni, che quindi si possono rinviare), da destinare alla prevenzione e alla mitigazione del rischio idrogeologico.

Chiediamo che queste risorse sostengano l’attuazione del Programma nazionale per la sicurezza e la manutenzione del territorio, proposto dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Vista l’entità degli investimenti necessari e l’urgenza delle azioni da mettere in campo, condividiamo e sosteniamo la proposta del Ministro Corrado Clini alla Commissione Europea, di derogare al patto di stabilità la spesa prevista per gli interventi di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico.

Il territorio e i fiumi italiani hanno oggi più che mai bisogno di una concreta ed efficace politica di tutela ambientale, di prevenzione e mitigazione del rischio e di un’alleanza di tutti i soggetti portatori d’interesse: le imprese, gli enti competenti, gli esperti, le università, gli enti di ricerca, i soggetti professionali e le amministrazioni locali, con l’obiettivo comune di avanzare proposte d’intervento anche al fine di ottenere e indirizzare le risorse necessarie. Un’intesa su cui costruire un processo di partecipazione e condivisione che individui gli interventi prioritari e quelli di medio periodo e ne garantisca una corretta attuazione, con l’obiettivo di coniugare la mitigazione del rischio idrogeologico con la tutela ambientale.

Hanno aderito:
Vittorio Cogliati Dezza, presidente Legambiente
Graziano Delrio, presidente Anci e sindaco di Reggio Emilia
Luca Mercalli, climatologo, metereologo
Ilaria Borletti Buitoni, presidente FAI
Franco Iseppi, presidente TCI
Mario Tozzi, geologo CNR
Gianvito Graziano, presidente Ordine dei Geologi
Leopoldo Freyrie, presidente Consiglio nazionale degli architetti
Andrea Sisti, presidente Ordine nazionale dottori agronomi e forestali

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