La provincia molla la patata bollente dell’inceneritore ai Comuni, ma tiene d’occhio il teleriscaldamento con la SEL.
Ai Comuni la gestione dell’inceneritore, con i costi sempre più alti ( almeno 143 milioni di euro) e la poco popolare prospettiva, proprio in periodo elettorale, di mettere mano nelle tasche dei cittadini con la tariffa comunale per i rifiuti (come già si sta confusamente facendo a Bolzano).
Il presidente di Ecocenter Fattor, a pochi mesi dall’apertura dell’impianto, balbetta di non saper ancora che pesci pigliare e che chiederà lumi in Provincia:“ Tutto dipenderà dai certificati verdi“, l’ assurda norma solo italiana, per la quale l’ incenerimento è ritenuto energia rinnovabile.
Un buco milionario si sta aprendo in tutti i Comuni della Provincia che durerà 20 anni, per gestire un impianto destinato al fallimento per via della crisi e della riduzione complessiva dei rifiuti: un investimento aziendale a perdere, che conta di rifarsi con il teleriscaldamento di una rete che ancora non esiste.
Restano inoltre da aggiungere al conto i costi dello smaltimento del vecchio inceneritore, del quale ancora non sono noti i destini.
Una gran confusione per regalare ai cittadini un pentolone sputa fumi tossici, ai costi del quale non si aggiungono mai i costi sanitari e ambientali, di fronte ai quali si preferisce fare come gli struzzi.
L’ inceneritore sarà un affare solo per le ditte che hanno costruito l’ impianto, per i cittadini e i comuni, già pesantemente colpiti dai tagli montiani, rappresenta un „non affare“ con nuovi costi e nuove preoccupazioni.
Una scelta sbagliata, in tempi sbagliati, dettata da interessi particolari che Bolzano in primis e tutta la Provincia continueranno a pagare per 20 anni.
Alla fine avremo un cancrovalorizzatore semi vuoto, una differenziata monca e complessa e il bisogno di riempire il forno con materiali provenienti da altrove.
Rimane il concetto non efficiente di produrre energia con i rifiuti, un altro errore di percorso nella famelica e già pluriindagata corsa per il business dell’energia in Alto Adige.
Chiediamo ora agli amministratori locali il coraggio che non hanno avuto al tempo delle decisioni ( e allora sarebbe stato molto più facile, ma non si è voluto ascoltare la voce del buonsenso) di :
- Bloccare la costruzione dell’inceneritore
- Utilizzare l’ impianto come centro di riciclaggio ( Come il Centro di riciclo di Vedelago o in ultima ipotesi come centro di trattamento dei rifiuti a freddo)
- Spingere la differenziata al massimo (70-80%) con una raccolta porta a porta a tariffa puntuale
- Incentivare la catena del riciclo della plastica, dei pannolini e di tutte le frazioni dei rifiuti
- Una politica di riduzione degli imballaggi e di incentivo alla commercializzazione dei prodotti sfusi e a Km zero
- Censimento dei terreni cittadini per l’ utilizzo come orti da mettere a disposizione dei cittadini
- Corsi comunali di autoproduzione dei beni essenziali
12.12.2012
Claudio Vedovelli
Consigliere Comunale Movimento 5 stelle Bolzano