Abbandoniamo l’economia (questo tipo di economia!)

Decrescita felice social network, 10.11.2013, di Manuel Castelletti – L’unico modo che abbiamo per reagire alle crisi che già ora avvertiamo e che in futuro non potranno che acuirsi, è quello di trovare una soluzione non convenzionale, ovvero completamente al di fuori degli schemi e del modo di agire del dogma economico. La soluzione, infatti, non potrà mai giungere dall’economia, perché l’economia non potrà mai mettere in discussione se stessa e i propri valori. Si può anche pensare di abolire il capitalismo, sostituendo i burocrati agli imprenditori, ma se l’obiettivo rimane quello di aumentare la produzione e il consumo di beni materiali, se l’uomo rimarrà comunque schiavo del lavoro produttivo, se avrà sacrificato la propria creatività, le proprie emozioni e la propria umanità all’aumento senza fine della produzione materiale, allora nella sostanza tutto sarà rimasto come prima. Questa soluzione non convenzionale significa trovare il modo di uscire completamente dal paradigma dell’economia e abbandonarne i valori, perché quei valori ci stanno portando dritti verso il collasso. Ma una volta abbandonati i valori economici, dovremo però essere in grado di trovarne di nuovi, il cui minimo comune denominatore sarà la compatibilità con l’ambiente naturale. La storia ci dimostra che ogni volta che i valori di una società non sono stati conformi alla natura e all’equilibrio naturale (siano anche la religione e la cultura degli abitanti dell’Isola di Pasqua, che imponeva loro la costruzione di imponenti statue di pietra in un ambiente così piccolo e fragile), abbiamo assistito all’inesorabile crollo di quella società.

Articolo tratto da “Verso la fine dell’economia: apice e collasso del consumismo”, dello stesso autore.

 

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