Michil Costa: Le fabbriche del sudore e i diritti

Alto Adige, 20.11.2013 – Le chiamano fabbriche del sudore, “sweat shops”. Poveri cristi condannati vita natural durante a sgobbare in magazzini, ingabbiati come animali da mandare al macello. Sfruttati all’inverosimile, senza la prospettiva di una vita migliore. I peccati più grandi della nostra economia consumistica sono proprio queste disuguaglianze e la rigidità sociale che ne consegue. Un’economia disumanizzata, che ha dimenticato i diritti fondamentali dell’uomo, ha assoggettato alle proprie esigenze e ghettizzato milioni di esseri umani, creando un sistema chiuso, una macchina infernale che risponde solo alle regole della finanza, con l’unico scopo di garantire ricchezza a quei pochi che posseggono già quasi tutto, per fare soldi, ancora soldi, sempre più soldi.  -> all’articolo

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