Referendum: Campagna vocale

Gentilissimi, chi non è interessato al Referendum può fermarsi qui nella lettura, con le mie scuse per il disturbo, specialmente a chi non sento da tanto tempo.
Chi invece fosse interessato, è invitato a valutare l’opportunità di ritagliarsi un po‘ di tempo nel corso di questa settimana per una campagna personale di diffusione. Ho scoperto che persone interessate all’acqua pubblica, timorose del nucleare, non sarebbero andate a votare per fare un dispetto ai politici o per pura disinformazione. Ora assicurano che andranno a sparare 4 sì sulle schede. Vi invito a cercare negli archivi della vostra memoria e contattare quelle persone che magari non comprano giornali, non ascoltano telegiornali, anime semplici dotate di buon senso. Ho convinto il mio barbiere e la contadina che ho per confinante nella casa al mare. Se ognuno dei soggetti attenti a internet e ai media convincesse uno sfiduciato a votare, forse si raggiungerà il quorum. Ora mi piazzo al telefono per rintracciare la ex portiera e tante altre persone. Chi è per il no non andrà a votare, volendo così ottenere il raggiungimento del proprio obiettivo; potrebbe essere quindi inutile dedicare tempo a convincere i contrari. Dedichiamoci invece a chi pensa che l’acqua non debba diventare oggetto di speculazioni, motivate dalla necessità di rattoppare le reti idriche obsolete.
Personalmente ritenevo che il nucleare fosse utile e necessario. Le scommesse truccate sul calcio mi hanno fatto cambiare idea, inserendo un tarlo nei miei pensieri che non mi abbandona. In questo momento, in Italia, con la corruzione che c’è in ogni ambiente non si può rischiare che i siti vengano scelti con criteri politici anziché tecnici, che la costruzione delle centrali, accompagnata da tangenti, non rispetti le rigide specifiche e procedure di esecuzione, che le centrali siano gestite da qualche raccomandato incompetente. Solo quando il paese avrà ridotto il livello di corruzione, a mio avviso, potremo affrontare i rischi di questa delicata operazione.

Cari saluti a tutti, Giorgio Mazzocchi
070611