Salviamo il Paesaggio, 20.11.2013 – Dopo anni di silenzio, si torna a discutere dell’annosa questione delle alberate stradali, ultimi residui dei filari di alberi spesso centenari posti ai margini delle strade extraurbane, fortemente voluti da Napoleone ai tempi del Regno d’Italia.
Ne sono stati abbattuti migliaia per allargare le strade, per creare parcheggi e marciapiedi o anche solo perchė davano fastidio le foglie cadute.
Abbiamo tagliato le loro radici per far passare cavi telefonici, fibre ottiche e tubazioni, per piantare pali, per realizzare fossati, muretti e marciapiedi anche a meno di un metro dai tronchi (interrogandoci poi sulla loro caduta causata dal vento).
Abbiamo tagliato i polloni con i decespugliatori rovinando le cortecce, li abbiamo capitozzati perché i rami si protendevano sulle strade, facendoli somigliare a pali telegrafici, per poi meravigliarci delle cavitá che si creano nel legno non protetto dalle infezioni.
Secondo molti, sono solo un ingombro pericoloso e fastidioso e dovrebbero essere completamente eliminati, lasciando finalmente le strade extraurbane libere e senza un filo d’ombra. -> all’articolo