Belluno: Appello per la „Carta della mobilità sostenibile di montagna“

Per il 21 e il 22 febbraio l’Assemblea Veneta 30N, costituita da associazioni e comitati che lottano in difesa dei beni comuni, ha promosso una 2 giorni di mobilitazioni territoriali a favore di una mobilità sostenibile e contro le grandi opere inutili e dannose.

A Belluno, abbiamo deciso di aderire all’iniziativa organizzando per sabato 22 febbraio dalle ore 14 un presidio/assemblea presso il piazzale della Stazione. Un momento nel quale ritrovarci insieme per denunciare l’elevato costo ed il pessimo stato in cui si trova il trasporto pubblico nel nostro territorio. Un incontro con l’intento di far nascere un’assemblea permanente che abbia la volontà di costruire un percorso costituente che rivendichi il diritto di accesso ad una mobilità sostenibile e di qualità in un territorio dalle caratteristiche e necessità particolari come il nostro. 

Ci troviamo, infatti, in una situazione non più tollerabile. La chiusura delle stazioni, treni vecchi e senza manutenzione, un orario che di cadenzato ha solo i difetti, i ritardi e le corse soppresse, sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano l’attuale qualità del trasporto ferroviario in questa provincia. Non va tanto meglio sul versante del trasporto pubblico su gomma, tra un progressivo taglio del numero delle corse nessuna integrazione con la ferrovia e l’eliminazione dell’Unico Studenti che ha comportato un pesante aumento di spesa per le famiglie.

Purtroppo, alla scarsa qualità dei servizi, si aggiunge anche un significativo deficit strutturale. Fino a questo momento si è perso tempo e denaro pubblico inseguendo l’inutile e dannoso progetto del prolungamento dell’A27, basato su quel modello del project financing di cui stiamo vedendo gli effetti proprio in questi giorni: una privatizzazione dei profitti che avviene attraverso una socializzazione dei costi scaricata sui pendolari con l’aumento progressivo delle tariffe come nel caso dei pedaggi autostradali.

Invece, le priorità per il nostro territorio sono altre, a partire dalla necessità di migliorare la fluidità degli spostamenti all’interno e tra le vallate. Oggi, ad esempio, non avremmo più le code a Longarone se, al prolungamento dell’autostrada, si fosse preferito puntare sulla realizzazione della circonvallazione che era già stata finanziata in parte.

Per lo stesso principio, il collegamento dei territori di prossimità deve essere perseguito anche attraverso il prolungamento della rete ferroviaria, da Feltre verso la Valsugana e da Calalzo a Dobbiaco a chiudere l’anello delle Dolomiti.

Non grandi opere, ma opere grandi che servono a costruire relazioni tra i territori dell’area dolomitica, migliorandone l’accesso, con conseguenti e importanti risvolti anche sul piano turistico.

Perché la mobilità di montagna non può che essere a „vocazione turistica“, pensata e organizzata per valorizzare e non distruggere le bellezze di un patrimonio unico al mondo come il nostro territorio.

Per questo vorremmo una maggiore attenzione anche allo sviluppo delle reti ciclabili, essendo il ciclo-turismo uno dei settori dove la domanda è in forte e continua crescita, con importanti ricadute economiche per i territori.Su queste premesse invitiamo tutti i cittadini, le realtà, le associazioni, i movimenti e i gruppi del nostro territorio che le condividono, a partecipare al presidio/assemblea del 22 febbraio ore 14, per iniziare a scrivere insieme, andando oltre alle proprie specificità e attraverso le mobilitazioni sociali, una „CARTA DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE DI MONTAGNA“.

Promuovono: Comitato Acqua Bene Comune, Per Altre Strade, Bellunopiu.it, Rete degli Studenti Medi, Gruppo Natura Lentiai, Magazzini Prensili

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