Veneto: «A27 fino in Austria, via Cavallino»

Corriere delle Alpi, 08.12.2011

Bruxelles ci crede ma non potrà essere un’autostrada, un europarlamentare trevigiano ci sta lavorando

di Irene Aliprandi

«Il prolungamento della A27 si farà, di sicuro». Antonio Cancian, parlamentare europeo del Pdl-Ppe ne è convinto e in qualche modo conferma le dichiarazioni del governatore veneto Luca Zaia, che più volte e anche di recente è tornato su un progetto abbandonato da tempo per svariati problemi.

«Non si tratta di collegare la A27 alla A23», spiega Cancian che a Bruxelles è membro della commissione trasporti, «quel progetto non ha più senso e non verrà portato avanti». A sei anni dalla presentazione dello „sbocco bellunese a nord“ attraverso il Friuli, dunque, è già tempo per abbandonare il tracciato elaborato da Bortolo Mainardi allo scopo di scavalcare Bolzano. Ma tutto è pronto per disegnare una nuova strada, quasi certamente non un’autostrada, ma comunque una viabilità a pagamento. Cancian ne ha parlato anche con l’assessore regionale alla mobilità Renato Chisso, che martedì ha raggiunto l’Europarlamento, caso raro nella sua lunga esperienza a Palazzo Balbi.

«Si passa per Auronzo e si evita il territorio della provincia autonoma di Bolzano, lasciandolo a est. Il prolungamento che stiamo immaginando arriva fino al confine con l’Austria: ci basta impostare il progetto in direzione Lienz e poi è fatta», dice Cancian. La A27 del futuro, quindi, porterà i bellunesi in Europa attraverso il monte Cavallino con un tunnel. Dribblata Bolzano, restano „solo“: il protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi (che dice no a nuovi valichi autostradali) e la mancanza di risorse.

Cancian risolve in fretta il primo punto: «Non tutti i Paesi hanno ratificato la Convenzione». E’ vero, hanno firmato sia Roma che Vienna, ma in Italia manca ancora la ratifica, da parte della Camera, del protocollo trasporti, così come da disegno di legge del governo (Zaia era ministro), anno 2009.

Ma è sulla questione soldi che Cancian sfodera uno strumento di finanza dal nome molto attuale: i project bond, una rielaborazione utile degli euro bond. L’eurodeputato trevigiano è tra i promotori più convinti di questa forma di finanziamento delle grandi infrastrutture del vecchio continente: in pratica, una volta stabilite le priorità, l’Europa partecipa insieme ai privati alla realizzazione delle grandi opere, indebitandosi sì, ma lasciando alle future generazioni cose concrete. «Così si salvano l’Europa e l’euro», dice Cancian, «non con l’immobilismo alla Merkel».

Ma torniamo alla A27. Il sistema per realizzare il prolungamento è sempre lo stesso pensato da Chisso ai tempi del collegamento con la A23: un project financing, completato per la somma eventualmente mancante per convincere i privati, con i project bond. Serve, però, un privato: «C’è», assicura Cancian, «qualcuno si sta già muovendo. C’è un gruppo (al momento va tenuto segreto) che sta preparando una proposta progettuale da presentare alla Regione Veneto, che a sua volta, dopo averla adottata, la può condividere con l’Unione Europea. Poi si fa una gara, ovviamente, ma il gruppo promotore può esercitare il diritto di prelazione». Insomma le idee ci sono, i privati e i soldi si possono trovare, anzi sono già quasi disponibili.

Sui tempi di realizzazione di quella che per ora è solo un’idea, si può dire ben poco. Quel che è certo è che Venezia non rinuncia a un valico di frontiera tutto suo e sta chiedendo appoggio a Bruxelles.

08 dicembre 2011

http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/12/08/news/a27-fino-in-austria-via-cavallino-1.2839891

Dieser Beitrag wurde unter Artikel, italiano abgelegt und mit , , , , verschlagwortet. Setze ein Lesezeichen auf den Permalink.

Die Kommentarfunktion ist geschlossen.