Riccardo dello Sbarba da Rio de Janeiro, 19.06.2012
RIO +20, NUMERI – Il programma Onu per l’ambiente ha reso ieri noto uno studio secondo il quale negli ultimi 10 anni il Brasile ha accresciuo il suo PIL del 31% e contemporaneamente ha perso il 25% del suo patrimonio naturale. Miracoli dello sviluppo. Nello stesso periodo l’intera America Latina ha dilapidato il 33% della sua natura. Perbacco, hanno detto i capi di stato, qua bisogna far qualcosa. E per trovare un accordo che concluda dignitosamente Rio +20 hanno eliminato dalla bozza del documento finale le parti più controverse (e importanti). Così le inziali 81 pagine sono state ridotte a 56, operazione grazie alla quale i punti di disaccordo, che erano 835 all’inizio, sono diventati ora 168 su un totale di 287 paragrafi. Su 119 c’è un’intesa. Su uno in particolare i capi di governo stanno concordando: rimandare tutte le decisioni più importanti al 2014.