Nevicano anche le fragole, ma meglio non comprarle

slowfood.it, 25.02.2013 – Questa settimana diamo un consiglio in negativo: non comprate le fragole

Mentre fuori in alcune zone d’Italia nevica, nelle ultime due settimane sui mercati nazionali sono letteralmente “nevicate” anche le fragole, in pieno inverno. Catapultate dal Nord del Marocco e dal Sud Ovest della Spagna (Huelva), le avrete notate rosseggiare sui banchi del vostro mercato o promosse da offerte in bella vista nei punti vendita della grande distribuzione, a prezzi ridicoli, come due euro al chilo. Prezzi così bassi le fragole italiane non li raggiungeranno neanche in estate (non si scende mai sotto i tre Euro), quindi nel pieno della giusta stagione e al massimo della produzione. Consigliamo sempre prodotti nel loro periodo migliore, che siano all’apice del gusto e che costino poco. La convenienza di solito è un bel vantaggio della stagionalità e del mangiare locale, ma in questo strano caso di fine febbraio proprio no: fragole africane a prezzi ridicoli. È interessante spiegare perché e perché sarebbe il caso di spendere meglio i propri denari anche di fronte alla classica “offerta che non si può rifiutare”.

Dicevamo delle zone da cui provengono: il Nord del Marocco nell’area di Fez e Huelva, in Spagna vicino a Gibilterra. Produzioni intensive e agroindustriali, che però necessitano di molta manodopera perché le fragole si possono solo raccogliere a mano. È curioso che in Marocco vengano sfruttati altri africani (dal Mali, Niger e altri Paesi più poveri), mentre in Spagna siano i marocchini a fare la raccolta. Il punto però è un altro. Queste fragole sono prodotte espressamente per i mercati del Nord Europa, dove forse i criteri della stagionalità a tavola sono saltati decisamente più che da noi. Sono prese ancora verdi, finiscono di maturare in viaggio verso il Vecchio continente, inquinano. Il gusto è molto povero, manco a dirlo. Ma perché adesso hanno invaso l’Italia? Perché nel Nord Europa fa troppo freddo e non c’è domanda, quindi sono state dirottate sui nostri mercati, sperando di riuscire a piazzarle. Sono tantissime e quasi nessuno le vuole: ecco spiegato perché “vengon via” a due Euro. Inutile dire che sono insostenibili sotto tutti i punti di vista, tranne quello del prezzo finale. Non fatevi tentare e aspettate con pazienza qualche mese, che arrivi la stagione delle fragole. Giustamente, c’è chi dice che l’attesa poi moltiplica il piacere.

Di Carlo Bogliotti – La Stampa 24/2/13

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